La storia

CENT’ANNI DI ARTE, BELLEZZA E MADE IN ITALY 

“Nel corso di questi cent’anni di storia e passione, VENINI ha custodito e interpretato un patrimonio artistico unico, che affonda le proprie radici nella cultura veneziana del 1200, dando vita ad opere inconfondibili capaci di fondere insieme i profondi saperi della tradizione con il fascino dell’estetica contemporanea. Recentemente questo marchio di eccellenza è parte del Gruppo DAMIANI che con le sue creazioni promuove a livello internazionale i profondi valori del Made in Italy, della Bellezza e del Savoir Faire. Sono lieta che VENINI abbia raggiunto questo importante traguardo: una pietra miliare che apre le porte ad un nuovo secolo di arte e design, innovazione e avanguardia creativa.” 
Silvia Damiani 
Presidente di VENINI e Vicepresidente del Gruppo DAMIANI 

1921 – 1930

2 Ottobre 1921 

L’avvocato milanese Paolo Venini e l’antiquario veneziano Giacomo Cappellin fondano la “Vetri Soffiati Cappellin Venini & C.”, un progetto ambizioso di cui l’artista veneziano Vittorio Zecchin entra immediatamente a far parte, in qualità di Direttore artistico. 
L’unione di queste tre personalità getta le basi di quell’identità stilistica che ancora oggi contraddistingue l’azienda: cambiamento degli schemi tradizionali, apertura verso le avanguardie artistiche e padronanza delle tecniche di lavorazione, grazie all’apporto dei migliori maestri vetrai dell’isola. 
Nello stesso anno Zecchin crea il celebre vaso Veronese, divenuto simbolo dell’azienda. 

1922 

Aprono i negozi di Venezia, in Piazzetta Leoncini, e a Parigi.La prima serie disegnata da Vittorio Zecchin viene presentata al Salon d’Automne e alla XIII Biennale di Venezia con un lampadario collocato nel vestibolo del Padiglione Centrale. La collezione viene esposta anche alla Fiera Campionaria di Milano. 

 

1923 

VENINI riceve la Grande Medaglia d’oro presso L’Esposizione Internazionale delle Arti Decorative di Monza, futura Triennale di Milano. Le forme e i colori dei vetri esposti in questa occasione segnano un punto di rottura e una rivoluzione per il mondo del vetro. Apre il Negozio in via Montenapoleone a Milano. 

 

1924

VENINI vince il concorso nazionale, bandito dal Ministero degli Affari Esteri, per la fornitura di “cristallerie” destinate a tutte le ambasciate italiane all’estero. I servizi, denominati Ambasciata, sono prodotti ancora oggi per le sedi italiane all’estero.

 

1925

All’Exposition internationale des Arts Décoratifs et industriels modernes di Parigi sono montati nel salone d’ingresso del Padiglione italiano degli Alberelli in vetro con riccioli e frutti su disegno di Zecchin. Lo stesso anno vince il Grand Prix con un lampadario con trenta luci e decori a ricciolo, si tratta dei primi apparecchi luminosi esposti. 

 

1926

Alla XV Biennale d’Arte di Venezia VENINI presenta una grande fontana in vetro e un grande lampadario a bracci disegnati da Napoleone Martinuzzi, di cui Gabriele D’Annunzio dirà: “sia più del vetro splendido il disegno… la bellezza dei vasi vostri sia tanto lieve che veramente sembri respirare lo spirito”. 

 

1927

Alla III Biennale delle Arti Decorative di Monza vengono presentati i Lavori del Gruppo milanese “Il Labirinto”, composto da Tommaso Buzzi, Pietro Chiesa, Emilio Lancia, Michele Marelli, Gio Ponti, Paolo Venini e la contessa Carla Visconti di Mondrona. L’intento era quello di promuovere la diffusione delle arti decorative moderne. Lo stesso anno, Paolo Venini si presenta con una mostra personale al Museé des Arts Décoratifs di Ginevra. 

 

1928

Martinuzzi introduce una straordinaria novità nel mondo della Fornace: il “pulegoso”, vetro caratterizzato dall’inclusione di migliaia di bolle d’aria. 
A questa innovazione si aggiungono opere monumentali, mai realizzate in vetro, come la grande fontana per la Quadriennale di Roma e la famosa statua di Josephine Baker, per l’Hotel Excelsior del Lido Venezia. 

 

1929 

I primi spiritosi animali di vetro di Napoleone Martinuzzi fanno la loro comparsa, vincendo il Grand Prix all’Esposicion Internacional de Arte Moderno di Barcellona. 
Ad accompagnarli, nel pieno richiamo della natura, la raffinatezza dei vetri con forme di piante grasse e le opere d’arte chiamate Acquari di vetro. 

 

1931 – 1940

1931 

Mostra di cactus giganti e fontane in vetro alla I Quadriennale di Roma. E i vetri VENINI arrivano fino alla mostra delle Arti Decorative ad Amsterdam. 
Il palazzo delle Poste di Bergamo si illumina di VENINI. con l’architetto Angiolo Mazzoni. E a lui si uniscono gli uffici postali di Teramo, Palermo, Pola, Forlì, Savona, Gorizia e Ferrara. Grandi impianti sono ancora rintracciabili nelle stazioni ferroviarie di Reggio Emilia, Ferrara, Siena, Trento. 

1932 

Finisce la collaborazione con Martinuzzi e inizia il sodalizio con Tommaso Buzzi e Carlo Scarpa. 
VENINI inizia la sua crescita con il progetto del Palazzo della Borsa di Milano, la Torre della Rivoluzione di Brescia con Arch. Marcello Piacentini; la Banca Popolare di Milano, il Palazzo del Ministero della Corporazione e la Motonave Conte di Savoia di Genova con l’Arch. Pulitzer. 

1934

In VENINI arriva Carlo Scarpa, per creare i primi vasi Sommersi. 
Diamante di Paolo Venini e i vetri di Carlo Scarpa sono presentati alla XIX Biennale d’Arte di Venezia. Seguono la Mostra della Nuova Torino, la Mostra del Giardino a Firenze e la Exposition Internationale des Arts Décoratifs di Parigi. L’arte di VENINI firma anche il negozio Croff a Milano, l’American Bar a Venezia e il Palazzo Reale di Bolzano. 

1935

La fontana degli architetti Montuori e Aschieri diventa protagonista della Quadriennale di Roma, ricevendo il Grand Prix all’Exposition Internationale Artisanne di Bruxelles. 

 

1936

VENINI arriva alla XX Biennale D’Arte di Venezia e alla VI Triennale di Milano, dove ottiene il Gran Premio con i nuovi vetri: Diamante. Qui Paolo Venini incontra la ceramista Tyra Lundgren e la invita a Murano. Con l’Arch. Pulitzer viene progettato il Palazzo del Conte di Savoia. 

 

1937

VENINI ottiene il diploma d’onore alla Exposition Iternationale des Arts Décoratifs di Parigi. A Berlino i vetri di VENINI sono presentati alla Mostra Internazionale d’arte dell’800 e Contemporanea. 

 

1938

Prima mostra di VENINI in Scandinavia, alla Nordiska Kompaniet di Stoccolma. 
Paolo Venini espone i nuovi vetri di Scarpa, pesanti, lavorati alla mola, con incisioni figurative e astratte, l’incisore è il maestro Piano. A Helsinki, Paolo Venini partecipa alla prima Mostra da Artek, curata dalla prima moglie di Alvar Aalto, Aino. 

1940 

Si assiste a una grande svolta nella produzione: Carlo Scarpa e Paolo Venini presentano alla Biennale di Venezia e alla Triennale di Milano le nuove tecniche dei battuti, dei tessuti, dei granulari e delle nuove murrine. Le collezioni di Carlo Scarpa e Tyra Lundgren vengono esposte alla VII Triennale di Milano, dove ottengono il Gran Premio e al Grassi Museum di Lipsia. 

1941 – 1950

1941 

La guerra riduce l’attività della Fornace, ma non la spegne. Continuano le esposizioni e le realizzazioni di progetti d’illuminazione come quelli dell’Hotel Excelsior e della Banca d’Italia a Roma. 

1943 

Durante il periodo bellico, Paolo Venini affianca alla produzione artistica quella in serie di lampade e flaconi. L’azienda VENINI vince il concorso bandito tra le fornaci muranesi per la creazione di un Centrotavola per l’Università di Padova: le diverse facoltà sono rappresentate da animali di vetro disegnati da Carlo Scarpa. 

 

1946

Parte la collaborazione con Gio Ponti. Tra il ’46 e il ’50 Ponti disegna anche le bottiglie Crinoline e Morandiane. 
A Milano viene realizzato il Grand Hotel de Milan. 

1949

Fulvio Bianconi e Paolo Venini disegnano gruppi di vasi in Zanfirico. 
Nasce il celebre Fazzoletto, immagine in vetro di una gonna increspata dal vento. Il disegno è dell’artista Fulvio Bianconi. 

 

1951 – 1960

1951 

La fama di VENINI continua a crescere, tanto che sempre più designer e architetti d’avanguardia arrivano per nuove collaborazioni: Eugene Barman, Ken Scott, Banfi, Belgiojoso, Peressuti, Licata, Fornasetti, Tissot e Rogers. In contemporanea continua la produzione di grandi istallazioni luminose in molte città d’Italia e all’estero. 

1952 

Mostra storica alla XXVI Biennale di Venezia: 
VENINI presenta una rassegna della sua produzione recente e i nuovi zanfirici tripli. 
Le presenze si moltiplicano a Monaco al Neue Sammlung Museum; a New York da Georg Jensen insieme a Orrefors, a Stoccolma presso la Nordiska Kompaniet, a Toronto personale da Eeton. Mostra personale al Museé des Arts Decoratifs di Parigi. 

 

1953 

Il pittore Riccardo Licata entra in Fornace e disegna nuove canne da murrina applicate a vasi, coppe e piatti. 
VENINI si presenta in numerose mostre personali a Londra da Liberty, da Illums Bolighus a Copenhagen, al Palais des Beaux Arts a Bruxelles e a Helsinki da Artek. 

 

1954

Franco Albini disegna una serie di lampade con forme lineari e vetro opalino. 
Inizia la collaborazione con Massimo Vignelli e la serie lampade 4000, che ottengono il Compasso d’oro alla Triennale di Milano. Piero Fornasetti e la sua creatività arrivano in Venini. 
Nuove grandi opere di illuminazione per l’Hotel Continental a Roma; l’Olivetti Corporation of America su progetto dello studio B.B.P.R., il teatro di Fulda in Germania su progetto di Ludovico Diaz de Santillana e copertura del cortile di Palazzo Grassi a Venezia con sfere ballotton, Velario. 

 

1956

Massimo Vignelli ottiene il Compasso d’Oro alla XXVIII Biennale d’Arte di Venezia per i suoi Funghi, lampade a fasce in vetro Tessuto. Nello stesso luogo gli Incisi di Paolo Venini e le bottiglie Morandiane di Gio Ponti a canne bicolore si mettono in mostra. 

 

1957

Si producono le grandi vetrate policrome per l’Arch. Oscar Stonorov per completare gli uffici della UAW – United Automobile Workers – Building a Detroit. 
Alla XI Triennale di Milano è una nuova Medaglia d’oro, con mostra itinerante organizzata da Jensen a Minneapolis al Walker Art Center, al Columbia Museum of Art, a Long Beach al Municipal Art Centre. 
Nuove importanti soluzioni luminose presso il Palazzo del Quirinale a Roma, Palazzo Cartiere Burgo di Torino e il Casinò al Lido di Venezia. 

 

1958

Inizia la collaborazione con Tobia Scarpa 
Paolo Venini e Ignazio Gardella inventano i poliedri. Presentati poi come grande istallazione luminosa a poliedri componibili, in forma di cascata, per l’EXPO di Torino del 1961. 

 

1959 

Paolo Venini lascia il mondo del vetro e il nostro. A Ludovico Diaz de Santillana si devono le future scelte produttive dell’azienda e i più importanti progetti d’illuminazione d’architettura fino al 1985. 

 

1960 

Alla XXX Biennale di Venezia, VENINI presenta la serie dei Battuti di Tobia Scarpa e due vetrate a strisce di murrine a colori. 
Vengono utilizzati per la prima volta i componibili a goccia per l’illuminazione, progetto di Vico Magistretti e Marco Zanuso per l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia. 
Thomas Stearns, tessitore di Philadelphia, arriva alla Fornace, primo di una lunga serie di collaboratori americani. 

 

1961 – 1970

1961 

All’Expo di Torino Italia ‘61, Carlo Scarpa realizza una grande istallazione luminosa a poliedri componibili in forma di caduta libera, che diventerà il simbolo dell’arte vetraria italiana. 

1963 

Nasce la serie Christofle di Massimo Vignelli, vetri incisi Venini e argenti di Christofle. Viene realizzata l’illuminazione dell’Intercontinental Hotel di Francoforte. 

 

1964

Alla XXXII Biennale d’Arte di Venezia sono presenti, fra gli altri oggetti, il primo Bestiario, i Crepuscoli di Toni Zuccheri e una vetrata di Gio Ponti. Ponti insieme a Toni Zuccheri disegna le Vetrate Grosse, blocchi di vetro colorato e legato in telai di ferro, per chiese e edifici. 
Tapio Wirkkala avvia la collaborazione con VENINI. 

 

1966

Tronchi, Ninfee, Scolpiti, Bastoni di Toni Zuccheri insieme alle prime collezioni di Tapio Wirkkala Gondolieri Coreani, Lapponi, Pianissimo, Bolle, Calici, Colletti diventano protagoniste della XXXIII Biennale d’Arte di Venezia e della XIV Triennale delle Arti Decorative a Milano. 
Viene realizzato il progetto l’Excelsior del Lido di Venezia con Lucio Fontana e Ignazio Gardella. 

 

1968

Viene realizzata l’illuminazione a soffittatura per le Terme Excelsior di Montecatini a cubi di vetro multicolore e per la New Orleans Hospitality Room a New York. 

 

1969 

Richard Marquis arriva in VENINI per studiare il vetro: diventerà uno dei maggiori esponenti nella tecnica della realizzazione delle murrine. 

1971 – 1980

1971 

Nella hall del Mandarin Hotel di Singapore, alzando lo sguardo, si può ammirare lo straordinario lampadario dal peso di 25 tonnellate con blocchi di vetro trasparente montati su una struttura d’acciaio e attraversati da luce e acqua. Il progetto è di Don Ashton. 
Viene realizzata l’illuminazione della Swiss Credit Bank e del Wall Street Branch a New York. 

1972 

Un terribile incendio distrugge gli uffici della VENINI nel mese di ottobre. Finisce in cenere la maggior parte di campioni e prototipi. 
Nello stesso anno nasce una nuova collaborazione con i due artisti svedesi Ove Thorssèn e Birgitta Karlsson. 

 

1973 

In azienda arriva Dan Dailey a praticare l’arte vetraria. Il World Trade Centre di NYC brilla per la nuova illuminazione di VENINI, su progetto dell’Arch. Yamasaki, quella dell’Intercontinental Hotel di Riyadh non è da meno. 

 

1978

Nuove luci per lo Schloss Theater di Fulda in Germania con l’Arch. Weber, come per il foyer del Moulin Rouge a Parigi e l’Al Hada Sheraton Hotel a Taif. 

1980 

Viene realizzata l’illuminazione per il Royal Diwan di Taif e il Palazzo reale di Damman in Saudi Arabia. 

 

1981 – 1990

1981 

Hanno inizio mostre itineranti organizzate con lo Smithsonian Institution (SITES): la prima apre a settembre alla Renwichk Gallery di Washington. 
Negli stessi giorni VENINI partecipa alla grande mostra del vetro di Palazzo Grassi a Venezia, “Murano Vetri Oggi”. 

1982 

Massimo Vignelli disegna la nuova immagine grafica di VENINI. La mostra “Smithsonian” si apre al Museo di Arti decorative di Montreal. Laura de Santillana disegna il vaso Biro. Viene realizzata l’iIlluminazione della nuova sede della TV a Riyadh e dell’Hotel Pavillon a Miami. Lampade alogene sono presentate all’Euroluce. 

 

1983 

Il Casinò de la Vallée a Saint Vincent, il Gulf International Bank (Bahrein) e l’Al-Jhsaa Hotel (Hofuf Sj) si illuminano di VENINI. 

 

1985

Grande lavoro d’illuminazione per il Palazzo Reale di Algar. Presentazione del “Cielo”: Magistretti, Deganello, de Martini, nel quadro della ricerca fatta con Francesco Binfarè. Nuove lampade di Cini Boeri. 

 

1986

VENINI viene acquistata dalle famiglie Gardini e Ferruzzi. In quegli anni, oltre alle nuove opere, iniziano a essere proposte le riedizioni di opere di enorme successo, anche numerate, e il talento di VENINI viene chiamato a illuminare palazzi e sedi prestigiose di tutto il mondo. 

 

1988

Iniziano i progetti con artisti e designer internazionali tra i quali: Alessandro Mendini con Acco, Simira, Dor, Arado, Berito. Con importanti lavori di ristrutturazione nella sede dell’azienda a Murano. Nuove lampade di Maria Cristina Cini Boeri, Bruno Gecchelin, Christian Spaltestein. 

 

1990 

Il decennio vede come nuovi protagonisti artisti, architetti e designer. 
Tra questi, sono indimenticabili Ettore Sottsass, Emanuel Babled, Gae Aulenti, Paolo Deganello, Vico Magistretti, Alessandro Mendini, Mario Bellini, Paolo Portoghesi, Cini Boeri, Bruno Gecchellin, Giorgio Vigna e Marco Zanini. Ognuno di loro lascia un segno in azienda. 

 

1991 – 2000

1992 

Si illuminano di VENINI le sedi della Banca d’Italia a Roma, Milano, Napoli. La collezione Galassia di Alessandro Mendini viene presentata all’Euroluce insieme alla collezione I sogni Infranti di Mario Bellini. 

1993 

Dopo anni di assenza, VENINI torna alla Biennale di Venezia con un’importante scultura in vetro e metallo realizzata da Ben Jakober e Yannick Vu: Il Cavallo di Leonardo. Come per brindare all’evento, vengono presentati i Bicchieri di Alessandro Mendini. 

 

1995

Inizia la collaborazione con Gae Aulenti progettando Torto e Ritorto e Geacolor, anche Rodolfo Dordoni realizza i vasi Magi. 

 

1996

Per celebrare il 75° anniversario di attività della VENINI, la Fondazione Giorgio Cini di Venezia ospita una mostra che ripercorre la storia dell’azienda. 

 

1997

Anche la moda entra negli spazi della Fornace: lo stilista Gianni Versace disegna personalmente la collezione per Venini V.V.V. (Vetri Versace Venini). 

 

1998

È gennaio e la Società Venini S.p.A. viene acquisita dal gruppo Royal Scandinavia, detentrice di marchi prestigiosi quali: Royal Copenhagen, Georg Jensen Orrefors – Kosta Boda, Boda Nova. 

 

2001 – 2010

2001 

La società viene acquistata da Italian Luxury Industries, gruppo italiano degli imprenditori Giancarlo e Gabriella Chimento e Giuliano e Guglielmo Tabacchi. 
La nuova proprietà riprende l’ideale testimone dell’identità aziendale, costituito da progettualità, innovazione, sperimentazione e ricerca. 

2002 

La Fondation Cartier pour l’Art Contemporain presenta la mostra “Fragilisme di Alessandro Mendini”, il simbolo dell’evento è la scultura Guerrier de Verre, disegnata da Alessandro Mendini per VENINI e prodotta in edizione limitata di 36 pezzi. Opera realizzata anche in versione con oro e diamanti. 

 

2005

Negli anni seguenti le creazioni si moltiplicano, coinvolgendo nuovi designer come i fratelli Fernando e Humberto Campana, che progettano una grande installazione di campane di vetro esposta alla Galleria Moss di New York. 

2006

L’85° anniversario di VENINI si unisce al centenario della nascita di Carlo Scarpa, per festeggiare si rieditano alcune edizioni del passato in serie limitata. In questa occasione, Alessandro Mendini scrive una sua riflessione sul valore e il significato di VENINI nel mondo dell’arte: il Manifesto dell’azienda. 

 

2009 

Al Museo Bagatti Valsecchi si presentano la fontana Rivivo e le lampade da terra Fragments dei fratelli Campana. VENINI partecipa alla 53° Esposizione Internazionale d’Arte, La Biennale di Venezia “Fare Mondi”, nel Padiglione Venezia. Per organizzare in seguito un’importante asta con la Phillips de Pury. 

 

2010 

L’innovazione dell’azienda si spinge oltre nuovi confini, lavorando con importantissimi nomi del design internazionale come Fabio Novembre, Luca Nichetto, Gaetano Pesce, Matteo Thun, Atelier Oï, Studio Job, Emmanuel Babled, Harri Koskinen, Diego Chilò, Ronan e Erwan Bourroulec e Leonardo Ranucci. 
Tra loro si distingue Tadao Ando, con la celebre collezione Ando. 

 

2011 – 2020

2011 

Venini celebra il 90° Anniversario con un progetto espositivo itinerante che tocca diverse città del mondo: Venezia, Milano, Shanghai e New York. Mentre al Museo del Vetro è organizzata una mostra dedicata a tale evento. 
L’azienda mette a disposizione il suo Archivio Storico per un progetto di mostre annuali organizzato dalla Fondazione Giorgio Cini e dalla Fondazione Pentagram, presso Le stanze del Vetro. E a settembre si inaugura la prima mostra dal titolo “Carlo Scarpa. Venini 1932-1947”. 

2012 

Christie’s batte all’asta per 241.000€ il vaso Laccati nero e rosso di Carlo Scarpa del 1940. 
Parte il progetto decennale di esposizioni VENINI presso Le Stanze Del Vetro all’Isola di San Giorgio Maggiore. 

 

2013 

Il Metropolitan Museum di New York espone “Carlo Scarpa. Venini 1932-1947”. A Palazzo Franchetti a Venezia Emanuel Babled presenta la sua collezione Osmosi. 

2014

Bulgari presenta ad Abu Dhabi “Opera Unica”: la bottiglia è stata eseguita dai maestri vetrai nella fornace di VENINI. 

2015

VENINI contribuisce alla realizzazione del Festival di Ravenna. Nella cornice dell’ultimo concerto diretto da Riccardo Muti, viene realizzata e donata al maestro l’opera disegnata da Alessandro Mendini: il Falstaff. 
Il nuovo hotel La Gare di Milano brilla di nuove luci. 
Nello stesso anno è realizzata una grande istallazione a poliedri per una Villa privata in Polonia. 

 

2016

La famiglia Damiani annuncia l’acquisizione della maggioranza delle quote di VENINI S.p.A. 
La nuova illuminazione del famoso Hotel Adlon Kepinski a Berlino è firmata VENINI. 

2017

Peter Marino, designer ribelle di fama internazionale, visita VENINI, autografando uno dei propri pezzi della nuova collezione Black Belt. 

2018

23 maggio, a Chicago, la casa d’asta Wright Action raggiunge il record d’asta di arte vetraria muranese con La sentinella di Venezia di Thomas Stearns del 1962, battuto a 737.000$.  

 

2019 

Un grande addio ad Alessandro Mendini, anima di VENINI dal 1988. 
Per celebrarlo, Milano chiede di poter utilizzare l’immagine di Angelo Guerriero per il manifesto del Salone del Mobile. Durante la fiera viene presentata la nuova collezione di lampade da tavolo disegnate da Hani Rashid e i Paladini di Emmanuel Babled. 
Carlo Cracco sceglie VENINI per il suo nuovo bistrot di Milano. Si realizzano altri importanti progetti custom made. 

2021 – OGGI

2021 

Nel 2021 Venini ha festeggiato il suo centenario lanciando un’edizione limitata di una delle sue opera più iconiche, il vaso Veronese, e presentando tre colori inediti che si vanno ad aggiungere alla ricchissima palette Venini: il Rosa cipria, il Verde Rio e il Rosso Sangue di Bue accostato alla foglia d'oro. 

2022 

La mostra Venini: Luce 1921 – 1985 racconta i progetti di illuminazione della storica vetreria, come omaggio a Carlo Scarpa. La ricostruzione, alta oltre 5 metri, del monumentale lampadario a poliedri policromi realizzati dai maestri vetrai Venini, progettato dall’architetto per il padiglione del Veneto all’esposizione di Torino “Italia 61”, nel 1961. 

 

2023 

L’architetto Marco Piva è il nuovo direttore artistico di Venini. 
VENINI amplia la sua presenza tra il Salone del Mobile ed Euroluce con due allestimenti scenografici, realizzati dallo Studio Marco Piva, per presentare i nuovi prodotti in un connubio inusitato di vetro e luce. 

 

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